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Asahi Pentax Originale e Asahi Pentax S [Autore: Dario Bonazza]

L'Asahi Pentax Originale (AP) fu la prima reflexreflex
Macchine fotografiche dotate di un sistema di mira che permette di osservare dal mirino l'inquadratura in ingresso dall'obiettivo che raccoglie e riproduce l'immagine sull'elemento sensibile (pellicola o sensore).
con pentaprisma di Asahi, presentata ne l1957. L'Asahi Pentax S era una versione migliorata della AP, introdotta nell'Aprile del 1958. Queste due fotocamere rappresentano i primi passi di una dinastia Asahi Pentax di grande successo.

 

I primi passi di una dinastia di successo

Articoli/a02f01t.jpgQuesto anno 1997 segna il 40° anniversario della presentazione della prima reflex a pentaprisma della Asahi Opt. Co. (AOC), denominata Asahi Pentax. Ci sono state varie interpretazioni di come è stato creato tale nome, ma secondo informazioni diffuse dalla Asahi Optical Co., il nome deriva dalla fusione della parola "pentaprisma" col suffisso "flex" delle Asahiflex (i primi modelli della AOC). La Asahi Pentax non aveva alcuna altra designazione di modello, si può quindi intendere come Asahi (marca) e Pentax (modello). Dato che tutti i successivi modelli a vite venduti nel mondo dalla Asahi riportarono il nome Asahi Pentax ed una sigla che ne contraddistingue i modelli, la prima Asahi Pentax è ore chiamata di solito Asahi Pentax Originale o AP da parte dei collezionisti, per evitare confusione coi modelli che seguirono.
Secondo Bob Rotoloni, noto esperto Nikon, la denominazione Pentax era stata anche presa in considerazione nel 1948 dalla Nippon Kogaku per le proprie fotocamere a telemetro di ispirazione Contax, ma venne scartata a favore del poi famoso marchio Nikon. Questa secondo me fu una decisione giusta dato che il nome Pentax non ha niente a che vedere col telemetro. E’ anche possibile che la direzione della Nippon Kogaku intendesse riservare il nome Pentax per le proprie reflex, ma il modello F del 1959 arrivò con due anni di ritardo sulla reflex a pentaprisma di Asahi.

I precedenti
La gamma Asahiflex si era sviluppata rapidamente a partire dal prototipo del 1951, seguito dal modello I presentato nel 1952, dal modello IA introdotto nel 1953, poi dal tipo IIB nel 1954, e culminando infine col modello IIA nel 1955. Nessun nuovo modello venne invece presentato nel 1956, l’unico cambiamento apprezzabile fu quello di iniziare ad utilizzare il telaio della IIA anche per produrre la IIB. E’ stato ipotizzato che siano state realizzate versioni a pentaprisma intercambiabile della Asahiflex per valutarne la possibile produzione. Al momento non mi risultano uscite documentate o fotografie di tali eventuali prototipi, per cui la Asahiflex a pentaprisma è solo un mito da dimostrare. In quel periodo i progettisti Asahi lavorarono duro, finché nel Maggio del 1957 fu presentata la nuova reflex a pentaprisma fisso. Era l’inizio della famosa famiglia Asahi Pentax, che sarebbe stata sviluppata passo dopo passo nei successivi vent’anni.

Un design ineguagliato
Un corpo ottagonale con angoli smussati e dimensioni compatte (anche se leggermente più alto di quello della Asahiflex), una disposizione dei comandi ben progettata ed una forma elegante del pentaprisma (col classico arco sul nome Asahi Pentax), tutto concorre a dare alla Asahi Pentax uno stile esclusivo. Il disegno elegante, le finiture curate e la qualità costruttiva contribuirono molto al successo delle fotocamere Pentax. Queste qualità erano percepite dai clienti come segno di costruzione più accurata rispetto alla maggior parte delle fotocamere allora in commercio. Come indicato dal design e dalle finiture esterne, la Asahi Pentax era una fotocamera affidabile e ben progettata anche all’interno, tanto che l’affidabilità delle Asahi Pentax le ha sempre poste fra le migliori al mondo. La AP fu la fotocamera che introdusse lo styling Asahi, avanti di molti anni rispetto alla concorrenza, innovativo ed ineguagliato per diversi anni.

Una fotocamera veramente innovativa
La Asahi Pentax fu una delle più innovative fotocamere della sua epoca. In aggiunta al design, introdusse parecchie migliorie e caratteristiche tecniche che sarebbero diventati in seguito standard industriali. La Asahi Pentax fu la prima reflex giapponese con pentaprisma fisso per visione ad altezza d’occhio; è stata anche riconosciuta come la prima reflex al mondo con leva di carica rapida a destra (la Exakta l’aveva a sinistra), mentre tutte le altre reflex dell’epoca avevano scomodi pomelli di avanzamento, la prima con manovella di riavvolgimento snodata, e la prima fotocamera a combinare pentaprisma e specchio a ritorno istantaneo (la Asahiflex IIB aveva solo lo specchio a ritorno istantaneo). Alcuni autori identificano la Asahi Pentax anche come la prima reflex a proporre i microprismi sullo schermo di messa a fuoco.
Anche se i collezionisti possono riconoscere la discendenza della Asahi Pentax dalla Asahiflex; essa era un nuovo progetto che rappresentò un passo in avanti sostanziale, non una semplice miglioria. La sezione centrale della fotocamera cambia poco passando da Asahiflex ad Asahi Pentax: il vano pellicola, il dorso con relativa chiusura, i contatti sincro flash, l’otturatore a tendina ed altre caratteristiche minori erano modificate poco o niente rispetto al progetto Asahiflex. La differenza più visibile ed importante sotto il profilo tecnologico era naturalmente il nuovo mirino a pentaprisma fisso. Questo progetto era così ben realizzato che sia la forma che l’estetica rimasero del tutto immutati fino al modello SP1000 del 1974. Lo schermo di messa a fuoco smerigliato disponeva già di lente di Fresnel per ridurre la caduta di luce agli angoli ed una appena sviluppata griglia circolare di microprismi per facilitare la focheggiatura. Il mirino ottico supplementare della Asahiflex venne eliminato dal progetto in quanto inutile, mentre il pomello di riavvolgimento fu sostituito con una più comoda manovella snodata, circondata da una ghiera per memorizzare tipo e sensibilità della pellicola.
Sul lato destro il pomello di avanzamento ed il semplice contafotogrammi vennero rimpiazzati con una moderna leva di caricamento rapido ed un contafotogrammi molto più pratico. Anche la ghiera rotante dei tempi venne migliorata parecchio rispetto alla Asahiflex. Sulla Asahiflex la velocità selezionata era visibile solamente ad otturatore carico, mentre sulla Asahi Pentax venne incorporato un meccanismo più evoluto che mostrava la velocità impostata in tutte le condizioni. Il pulsante di scatto venne dotato della filettatura standard per lo scatto flessibile, gli anelli di fissaggio della cinghia vennero irrobustiti e posizionati più in alto nella calotta superiore. Oltre all’aggiunta della velocità di 1 secondo, la ghiera dei tempi lenti della Asahi Pentax ha un aspetto un po’ diverso da quella della Asahiflex IIA.

Articoli/a02f02t.jpgUn confronto fra i corpi Asahi Pentax ed Asahiflex mostra che il concetto base della meccanica è lo stesso. La pressofusione del corpo della Asahi Pentax è più alta ed un po’ differente, come mostrato della foto comparative fatte dopo aver smontato i fondelli. Mentre la concezione di otturatore e funzionamento dello specchio rimane la stessa per entrambi i modelli, forma e tipo degli ingranaggi sono un po’ differenti. Il pulsante di sblocco per il riavvolgimento della pellicola della Asahi Pentax rimpiazza il sistema a leva della Asahiflex. La costruzione del box reflex è simile, ma lo specchio della Asahi Pentax è leggermente più ampio. Gli angoli inferiori del frontale del box reflex sono ampiamente smussati e la flangia di innesto a vite degli obiettivi è da 42x1mm al posto della vecchia da 37x1mm della Asahiflex. I frontali di Asahiflex ed Asahi Pentax sono intercambiabili tra loro semplicemente svitando quattro viti agli angoli, fatto questo che ha reso possibile la realizzazione di versioni ibride. Di tanto in tanto si trovano corpi Asahiflex con attacco M42x1, ma si tratta con tutta probabilità di modifiche effettuate dal proprietario o da centri di assistenza, dato che la Asahi Optical ha confermato ufficialmente di non aver mai prodotto Asahiflex con innesto M42x1. Può essere interessante ricordare che vennero invece prodotte versioni "retrofit" di obiettivi per Asahi Pentax dotati di innesto M37x1 per i proprietari di Asahiflex: si trattava degli obiettivi Takumar 83mm f/1.9 e 135mm f/3.5. Inoltre la Asahi Optical Co. produsse versioni con innesto M42x1 di obiettivi nati per le Asahiflex, da vendere ai proprietari di Asahi Pentax. Esempi di questi obiettivi includono gli Asahi-Kogaku Takumar 50mm f/3.5, 83mm f/1.9 e 100mm f/3.5.

Varianti, numeri registrati ed obiettivi standard
La AP fu la prima fotocamera Asahi disponibile sia in finiture cromate che nere, queste ultime molto rare. La versione nera era equipaggiata con un obiettivo standard altrettanto finito completamente in nero, mentre la versione cromata aveva un obiettivo nero con ghiere dei diaframmi e della profondità di campo cromate. La Asahi Pentax venne anche venduta da Sears, Roebuck and Co. come Tower 26.
La Asahi Pentax del 1957 aveva numeri di matricola a sei cifre, come tutti i successivi modelli Asahi Pentax fino al 1964. I numeri di serie registrati dal sottoscritto vanno dal 132691 al 153211 (approssimativamente da 132500 a 154000 secondo Sherfy), si ritiene comunque che ne siano state prodotte meno di 20.000 unità. Gli obiettivi standard della Asahi Pentax erano il 58mm f/2 Takumar, il 55mm f/2.2 Takumar, ed il 58mm f/2.4 Takumar in montatura a vite M42x1 Pentacon/Pentax. La versione Tower 26 venne venduta solo in abbinamento al 58mm f/2.4.

Una variante della Asahi Pentax Originale fu la Asahi Pentax S, presentata nell’Aprile del 1958 ed uscita di produzione nel Maggio del 1959. Differenze visibili fra la Asahi Pentax e la Asahi Pentax S comprendono la differente progressione delle velocità di otturazione (con la seconda che dispone della moderna progressione aritmetica dei tempi) ed una differente ghiera memo film, identica a quella delle successiva Asahi Pentax K (il terzo ed ultimo modello della prima generazione di fotocamere Asahi Pentax). Anche la Asahi Pentax S era disponibile sia in finiture cromate che nere e sono entrambe poco diffuse. La Asahi Pentax S aveva la lettera S marcata sotto al numero di serie, ma sono riportati alcuni esemplari con basso numero di serie senza indicazione del modello. E’ anche possibile che alcuni o tutti fossero corpi danneggiati le cui calotte superiori vennero rimpiazzate con ricambi della Asahi Pentax, e questo spiegherebbe anche le matricole basse.
I numeri di serie della Asahi Pentax S registrati dal sottoscritto vanno dal 150981 al 165354 (da 154000 a 162000 secondo Sherfy) ed una produzione complessiva inferiore ai 4000 pezzi è stata stimata da Fred Sherfy nel suo libro. Gli obiettivi standard della Asahi Pentax S erano il 55mm f/2.2 Takumar o il 55mm f/1.8 Takumar in montatura a vite M42x1 Pentacon/Pentax.


CARATTERISTICHE DELLA ASAHI PENTAX ORIGINALE
(ASAHI PENTAX S TRA PARENTESI):

Costruzione: pressofusione in alluminio con rivestimenti in ottone.
Innesto obiettivi: innesto a vite Pentax M42X1.
Tiraggio: 45.5mm.
Esposizione: manuale.
Esposimetro: non disponibile.
Otturatore: meccanico a tendina gommata a scorrimento orizzontale sul piano focale.
Caricamento: additivo a leva con 160° di corsa.
Tempi: B, T, X, 1, 1/2, 1/5, 1/10, 1/25, 1/50, 1/100, 1/200, 1/500 sec. (B, T, X, 1, 1/2, 1/4, 1/8, 1/15, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250, 1/500 sec.).
Sincro flash: circa 1/45 sec.
Pulsante di scatto: meccanico con filettatura standard.
Autoscatto: non disponibile.
Mirino: pentaprisma fisso.
Schermo di messa a fuoco: fisso smerigliato con microprismi.
Campo inquadrato: sconosciuto.
Ingrandimento: 1X con 55mm all’infinito.
Indicazioni nel mirino: nessuna.
Alimentazione: non necessaria.
Dimensioni: 145 x 92 x 50 mm.
Peso: 570g.
Altre caratteristiche: Contafotogrammi automatico con azzeramento manuale, prese sincro standard X ed FP, dorso fisso, pulsante di riavvolgimento e foro filettato sul fondo, memo film a ghiera.
Periodo di produzione: Maggio 1957-Aprile 1958 (Aprile 1958-Maggio 1959).


Fonti informative: F. Sherfy, ricerche personali


L'articolo originale è stato pubblicato su SPOTMATIC n°14, Ottobre 1997.





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