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Il prototipo Asahiflex [Autore: Ian D.C. Shephard]

Saburo Matsumoto aveva un sogno... produrre una delle fotocamere più diffuse fra la gente comune.

 

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Quell’uomo aveva un sogno… di produrre una delle fotocamere più diffuse al mondo tra la gente comune. Quell’uomo era il Sig. Saburo Matsumoto.
Era il 1932 e la sua ditta produceva già ottiche di qualità ed obiettivi per altri costruttori giapponesi, comprese Molta (in seguito nota come Minolta) e Konishi (divenuta poi Konica) per le loro famose piccole fotocamere vest pocket, denominate Pearlette. Eppure Matsumoto voleva produrre non solo buoni obiettivi, ma anche l’intera fotocamera.

Matsumoto ammirava molto la qualità delle fotocamere tedesche e la loro eccellente costruzione. Aveva notato che Canon aveva già fatto quel passo, prendendo a modello Leica e gli eccellenti obiettivi Leitz Elmar, producendo una simile fotocamera a telemetro di qualità e di produzione giapponese al 100%. Molto più tardi, la Nippon Kogaku (Nikon) usò invece la bella Zeiss Contax come base per la propria fotocamera a telemetro.
Eppure Mr.Matsumoto voleva andare ancora oltre, non solo producendo la fotocamera completa, ma addirittura una fotocamera reflexreflex
Macchine fotografiche dotate di un sistema di mira che permette di osservare dal mirino l'inquadratura in ingresso dall'obiettivo che raccoglie e riproduce l'immagine sull'elemento sensibile (pellicola o sensore).
! Voleva farla alla maniera giapponese: piccola, più compatta, mantenendo però l’alta qualità che tutti associavano alle fotocamere tedesche.

Si era ormai alla fine degli anni trenta e Matsumoto stava scoraggiandosi sempre più, soprattutto quando vedeva che la propria produzione si orientava sempre più verso il militare, realizzando ottiche per le armi. Questo accadeva perchè il governo era sotto il controllo dei militari.
Nonostante tutto, in questo stesso periodo Matsumoto acquistò una piccola fabbrica a nordovest di Tokyo, dove continuò a produrre obiettivi per fotocamere commerciali. Fu in quel momento, nel 1938, che egli cambiò il nome dell’azienda in Asahi Optical Company. Poco dopo scoppiò la seconda guerra mondiale e così quel sogno dovette rimanere nel cassetto ancora per un certo tempo.

Alla fine del conflitto, Matsumoto doveva produrre e fornire obiettivi per le forze di occupazione. Fino al 1948, egli ebbe successo nel realizzare e vendere gli splendidi binocoli compatti denominati Jupiter, che guadagnarono grande considerazione per la loro eleganza, compattezza e per l’eccellente qualità delle ottiche, già trattate.
In seguito a questo successo, l’Asahi Opt. Co. produceva ora solo ottiche per il mercato consumer. Ciò mise Mr.Matsumoto in condizione di rispolverare il suo sogno e, con l’aiuto dei suoi due ingegneri-capo, tornò al lavoro anche di notte. Il primo prototipo venne realizzato nel Novembre 1949 e fu pronto all’inizio del 1950. Secondo il tipico stile giapponese, essi realizzarono un prototipo completamente funzionante entro la fine del 1951! Questa può già essere considerata un’impresa, l’inizio di un’era famosa. Con molti primati mondiali ed innovazioni da mostrare orgogliosamente nella sala del consiglio di amministrazione, iniziò una nuova epoca di fotocamere di alta qualità a prezzi accessibili.
La fotocamera dei sogni del Sig. Saburo Matsumoto era ispirata alla sua fotocamera personale, che aveva acquistato nel 1935 e che egli ammirava molto. Si trattava della Reflex-Korelle prodotta a Dresda, con l’ancora più famoso obiettivo Zeiss Tessar. Questa fotocamera di medio formato 6x6 usava pellicole a rullo con otturatore a tendina sul piano focale e specchio di visione reflex con ritorno manuale.
L’obiettivo standard dell’epoca era il Tessar 8cm (80mm) f/2.8 (!) ed i tempi di posa erano comandati da due ghiere distinte (soluzione adottata con successo dalla Asahi fino al modello Pentax K).
La ghiera principale aveva velocità da 1/25 sec a 1/500 sec, mentre per pose a tempo si doveva impostare la ghiera su B. La ghiera dei tempi lenti andava invece da 1/10 sec fino a 2 secondi.

Articoli/a08f03t.jpgIl pomello di avanzamento disponeva di una levetta ripiegabile, vicina alla finestrella contafotogrammi sul lato sinistro della calotta superiore. Utilizzando il mirino a pozzetto la fotocamera sta comodamente nel palmo della mano destra e si può facilmente azionare il comando dell’otturatore col pollice.
Per l’uso dei teleobiettivi e per le foto di azione c’era l’allora classico \"mirino sportivo\" da sollevare semplicemente in posizione di lavoro. Questo modello venne prodotto a partire dal 1935 e solo alcuni esemplari disponevano di tempi lenti ed autoscatto.

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Quindi, da questa reflex pesante 6x6 di Dresda, Germania (dal peso di 1.700 grammi e con dimensioni di 142mm x 98mm x 95mm) nacque la sorprendentemente piccola, leggera e simpatica Asahiflex di Tokyo, Giappone.

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Testo e foto dagli archivi storici dell’autore - Copyright © 1999 Ian D.C. Shephard


L\'articolo originale è stato pubblicato su SPOTMATIC n°23, Gennaio 2000.





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